venerdì 15 aprile 2011
venerdì 28 gennaio 2011
lunedì 1 novembre 2010
Ci siamo trasferiti
sites.google.com/site/aulavirtualeterzae
Qua posteremo qualcosa, ma il grosso del lavoro è di là.
Qua posteremo qualcosa, ma il grosso del lavoro è di là.
lunedì 4 ottobre 2010
Novella pseudoverista
La consegna: scrivi una novella ambientata a Sestu nel tardo '800
UNA PIETANZA RIVOLUZIONARIA
Martino è un uomo che, per andare avanti nella vita e mantenere la sua famiglia con quel poco che si può permettere, lavora per una famiglia di proprietari terrieri, che una volta all'anno celebrano in onore del raccolto estivo una festa, dove viene invitato tutto il paese a partecipare.
Quell'anno una crisi di carestia inonda il piccolo paesello di Sestu quale era a quel tempo, precisamente nel 1890.
Martino è preoccupato perché non sa come farà a coltivare gli ortaggi che gli serviranno per poter fare anche quest'anno la festa. Il suo padrone è molto adirato e per questo motivo gli ha imposto di inventare qualcosa che attiri anche quest'anno i cittadini e che come ogni anno possano rimanere felici dall'evento.
Martino è preoccupato perché sa benissimo che quest'anno il raccolto non sarà per niente grasso anzi, verrà magro come il manico di scopa che usa sua moglie per pulire in casa. Ma come ha preteso il suo capo deve trovare subito una soluzione alternativa.
Passa un po' di tempo e tutto quello che riesce a recuperare dal raccolto sono 10 limoni su 20 agrumeti. Una dozzina di mele su 89 alberi e 20 carote su 15 fondi. Anzi.. il nostro Martino pensava addirittura peggio.
La sera tornato a casa racconta del risultato del suo lavoro. Ora non gli resta che ideare qualcosa con quel poco più di 40 doni della terra. La notte si gira e rigira nel letto ma non gli viene in mente nulla.
La mattina successiva, all'alba si alza, va a mungere quella vacca che si ritrovano, ma sembra che non abbia nessuna intenzione di voler dare un po' di latte. È per qualche motivo infuriata come il suo capo qualche mese prima, quando egli gli aveva annunciato del raccolto magro che si preannunciava per l'estate.
Mentre si reca al lavoro un lume gli si accende in testa.
Pensa che per la festa potrebbe fare qualche dolce o qualche pietanza di sua invenzione che stupirebbe in qualche modo i compaesani.
Cammina cammina pensa e ripensa gli viene in mente che potrebbe inventare uno stufato di carote, mele e limone... aggiungendo magari qualche piccolo trucco. Dopo una lunga giornata di lavoro torna a casa e racconta la sua idea a sua moglie che dovrà preparare la pietanza per il piccolo paese; la donna sembra d'accordo. Martino, realizzato, non vede l'ora di andare a dirlo al suo capo l'indomani mattina. L'uomo benestante la mattina successiva sembra un po' scettico, ma vuole dare fiducia al suo operaio per cui accetta. Arriva il giorno della festa e tutto il paese è in subbuglio, piccolo com'è si è velocemente sparsa la voce dell'iniziativa di Martino. La gente nell'assaggiare quella pietanza sembra molto felice e disposta a mangiarne.
Passano gli anni e la caratteristica della festa è ormai quella. Ma l'anno del 1899 il capo di Martino viene a mancare e prende il suo posto il suo primogenito, che per motivi ignoti non paga più Martino, a cui, cadendo in povertà, vengono pignorati tutti gli averi.
L'uomo che per tanto tempo aveva lavorato, spaccandosi la schiena nei campi tutti giorni e aveva rivoluzionato la festa di paese, nel giro di poco tempo si era visto cadere tutto il mondo sopra.
UNA PIETANZA RIVOLUZIONARIA
Martino è un uomo che, per andare avanti nella vita e mantenere la sua famiglia con quel poco che si può permettere, lavora per una famiglia di proprietari terrieri, che una volta all'anno celebrano in onore del raccolto estivo una festa, dove viene invitato tutto il paese a partecipare.
Quell'anno una crisi di carestia inonda il piccolo paesello di Sestu quale era a quel tempo, precisamente nel 1890.
Martino è preoccupato perché non sa come farà a coltivare gli ortaggi che gli serviranno per poter fare anche quest'anno la festa. Il suo padrone è molto adirato e per questo motivo gli ha imposto di inventare qualcosa che attiri anche quest'anno i cittadini e che come ogni anno possano rimanere felici dall'evento.
Martino è preoccupato perché sa benissimo che quest'anno il raccolto non sarà per niente grasso anzi, verrà magro come il manico di scopa che usa sua moglie per pulire in casa. Ma come ha preteso il suo capo deve trovare subito una soluzione alternativa.
Passa un po' di tempo e tutto quello che riesce a recuperare dal raccolto sono 10 limoni su 20 agrumeti. Una dozzina di mele su 89 alberi e 20 carote su 15 fondi. Anzi.. il nostro Martino pensava addirittura peggio.
La sera tornato a casa racconta del risultato del suo lavoro. Ora non gli resta che ideare qualcosa con quel poco più di 40 doni della terra. La notte si gira e rigira nel letto ma non gli viene in mente nulla.
La mattina successiva, all'alba si alza, va a mungere quella vacca che si ritrovano, ma sembra che non abbia nessuna intenzione di voler dare un po' di latte. È per qualche motivo infuriata come il suo capo qualche mese prima, quando egli gli aveva annunciato del raccolto magro che si preannunciava per l'estate.
Mentre si reca al lavoro un lume gli si accende in testa.
Pensa che per la festa potrebbe fare qualche dolce o qualche pietanza di sua invenzione che stupirebbe in qualche modo i compaesani.
Cammina cammina pensa e ripensa gli viene in mente che potrebbe inventare uno stufato di carote, mele e limone... aggiungendo magari qualche piccolo trucco. Dopo una lunga giornata di lavoro torna a casa e racconta la sua idea a sua moglie che dovrà preparare la pietanza per il piccolo paese; la donna sembra d'accordo. Martino, realizzato, non vede l'ora di andare a dirlo al suo capo l'indomani mattina. L'uomo benestante la mattina successiva sembra un po' scettico, ma vuole dare fiducia al suo operaio per cui accetta. Arriva il giorno della festa e tutto il paese è in subbuglio, piccolo com'è si è velocemente sparsa la voce dell'iniziativa di Martino. La gente nell'assaggiare quella pietanza sembra molto felice e disposta a mangiarne.
Passano gli anni e la caratteristica della festa è ormai quella. Ma l'anno del 1899 il capo di Martino viene a mancare e prende il suo posto il suo primogenito, che per motivi ignoti non paga più Martino, a cui, cadendo in povertà, vengono pignorati tutti gli averi.
L'uomo che per tanto tempo aveva lavorato, spaccandosi la schiena nei campi tutti giorni e aveva rivoluzionato la festa di paese, nel giro di poco tempo si era visto cadere tutto il mondo sopra.
venerdì 24 settembre 2010
martedì 1 giugno 2010
Relazione sulle Catastrofi Naturali
Ultimamente Sara mi sta bombardando di e-mail con i suoi elaborati ;)....
Io penso di essermi fatta un’idea su tutti questi disastri ambientali che stanno succedendo così a distanza ravvicinata o addirittura contemporaneamente … in tutte le zone del mondo stanno avendo luogo disastri e catastrofi della natura che si ribella e che si sta riprendendo ciò che e suo e che gli abbiamo preso, e che ci punisce per ciò che continuiamo a danneggiarle anche non sapendolo …. Incomincio a pensare che il mondo finirà e non per i Maya o superstizioni varie, ma perche lo stiamo portando noi alla rovina, dalla cartaccia buttata in terra al parco, all’esplosione delle enormi piattaforme, a tsunami, a terremoti e eruzioni che sono solo poche di tutta questa triste lista … credo che però ce lo saremmo dovuti aspettare e io mio malgrado mi aspetto anche peggio … abbiamo sottovalutato quella forza che non vediamo ma che si fa sentire prima o poi, quella che ci da sole e ossigeno… e dire che gli ambientalisti e tutti gli altri ci avevano avvisato e ci avvisano tuttora, in tutte le lingue!!
Vogliamo ascoltarli e non pensare solo ai nostri inutili beni materiali che di certo non danno né felicità né guadagno? Si, guadagno in soldi, che prima o poi volano, sprechiamo anche quelli in inezie! Però quei tanti pezzi di carta colorata che ci ossessionano tanto e a quanto pare ci danno la vita, non devono essere l’unica ragione di vita al centro di tutto! No, quello è un meccanismo commerciale che ha ben inventato l’uomo, ma non per la felicità, che quella c’era anche tantissimi anni fa senza soldi, denaro …. E per colpa di tutto questo l’uomo, tutti noi siamo persino andando contro alla forza più grande e fondamentale che c’è, colei che DEVE stare al centro di tutto: madre natura. E noi lo sapevamo, l’abbiamo sempre saputo, ma ignorato …. Ora io direi: ben ci sta! Però c’è sempre tempo per rimediare! Allora, cosa aspettiamo?
Io penso di essermi fatta un’idea su tutti questi disastri ambientali che stanno succedendo così a distanza ravvicinata o addirittura contemporaneamente … in tutte le zone del mondo stanno avendo luogo disastri e catastrofi della natura che si ribella e che si sta riprendendo ciò che e suo e che gli abbiamo preso, e che ci punisce per ciò che continuiamo a danneggiarle anche non sapendolo …. Incomincio a pensare che il mondo finirà e non per i Maya o superstizioni varie, ma perche lo stiamo portando noi alla rovina, dalla cartaccia buttata in terra al parco, all’esplosione delle enormi piattaforme, a tsunami, a terremoti e eruzioni che sono solo poche di tutta questa triste lista … credo che però ce lo saremmo dovuti aspettare e io mio malgrado mi aspetto anche peggio … abbiamo sottovalutato quella forza che non vediamo ma che si fa sentire prima o poi, quella che ci da sole e ossigeno… e dire che gli ambientalisti e tutti gli altri ci avevano avvisato e ci avvisano tuttora, in tutte le lingue!!
Vogliamo ascoltarli e non pensare solo ai nostri inutili beni materiali che di certo non danno né felicità né guadagno? Si, guadagno in soldi, che prima o poi volano, sprechiamo anche quelli in inezie! Però quei tanti pezzi di carta colorata che ci ossessionano tanto e a quanto pare ci danno la vita, non devono essere l’unica ragione di vita al centro di tutto! No, quello è un meccanismo commerciale che ha ben inventato l’uomo, ma non per la felicità, che quella c’era anche tantissimi anni fa senza soldi, denaro …. E per colpa di tutto questo l’uomo, tutti noi siamo persino andando contro alla forza più grande e fondamentale che c’è, colei che DEVE stare al centro di tutto: madre natura. E noi lo sapevamo, l’abbiamo sempre saputo, ma ignorato …. Ora io direi: ben ci sta! Però c’è sempre tempo per rimediare! Allora, cosa aspettiamo?
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