lunedì 4 ottobre 2010

Novella pseudoverista

La consegna: scrivi una novella ambientata a Sestu nel tardo '800

UNA PIETANZA RIVOLUZIONARIA

Martino è un uomo che, per andare avanti nella vita e mantenere la sua famiglia con quel poco che si può permettere, lavora per una famiglia di proprietari terrieri, che una volta all'anno celebrano in onore del raccolto estivo una festa, dove viene invitato tutto il paese a partecipare.
Quell'anno una crisi di carestia inonda il piccolo paesello di Sestu quale era a quel tempo, precisamente nel 1890.
Martino è preoccupato perché non sa come farà a coltivare gli ortaggi che gli serviranno per poter fare anche quest'anno la festa. Il suo padrone è molto adirato e per questo motivo gli ha imposto di inventare qualcosa che attiri anche quest'anno i cittadini e che come ogni anno possano rimanere felici dall'evento.
Martino è preoccupato perché sa benissimo che quest'anno il raccolto non sarà per niente grasso anzi, verrà magro come il manico di scopa che usa sua moglie per pulire in casa. Ma come ha preteso il suo capo deve trovare subito una soluzione alternativa.
Passa un po' di tempo e tutto quello che riesce a recuperare dal raccolto sono 10 limoni su 20 agrumeti. Una dozzina di mele su 89 alberi e 20 carote su 15 fondi. Anzi.. il nostro Martino pensava addirittura peggio.
La sera tornato a casa racconta del risultato del suo lavoro. Ora non gli resta che ideare qualcosa con quel poco più di 40 doni della terra. La notte si gira e rigira nel letto ma non gli viene in mente nulla.
La mattina successiva, all'alba si alza, va a mungere quella vacca che si ritrovano, ma sembra che non abbia nessuna intenzione di voler dare un po' di latte. È per qualche motivo infuriata come il suo capo qualche mese prima, quando egli gli aveva annunciato del raccolto magro che si preannunciava per l'estate.
Mentre si reca al lavoro un lume gli si accende in testa.
Pensa che per la festa potrebbe fare qualche dolce o qualche pietanza di sua invenzione che stupirebbe in qualche modo i compaesani.
Cammina cammina pensa e ripensa gli viene in mente che potrebbe inventare uno stufato di carote, mele e limone... aggiungendo magari qualche piccolo trucco. Dopo una lunga giornata di lavoro torna a casa e racconta la sua idea a sua moglie che dovrà preparare la pietanza per il piccolo paese; la donna sembra d'accordo. Martino, realizzato, non vede l'ora di andare a dirlo al suo capo l'indomani mattina. L'uomo benestante la mattina successiva sembra un po' scettico, ma vuole dare fiducia al suo operaio per cui accetta. Arriva il giorno della festa e tutto il paese è in subbuglio, piccolo com'è si è velocemente sparsa la voce dell'iniziativa di Martino. La gente nell'assaggiare quella pietanza sembra molto felice e disposta a mangiarne.
Passano gli anni e la caratteristica della festa è ormai quella. Ma l'anno del 1899 il capo di Martino viene a mancare e prende il suo posto il suo primogenito, che per motivi ignoti non paga più Martino, a cui, cadendo in povertà, vengono pignorati tutti gli averi.
L'uomo che per tanto tempo aveva lavorato, spaccandosi la schiena nei campi tutti giorni e aveva rivoluzionato la festa di paese, nel giro di poco tempo si era visto cadere tutto il mondo sopra.