domenica 24 gennaio 2010

Locandine-parodia


PIOVONO BOLLETTE



sabato 23 gennaio 2010

Mutande rosa in continuazione!!

Ciao mi chiamo Claudio, Claudio Russo. Sono il progetta scherzi più celebre di tutta la scuola. Progetto scherzi malefici e assai divertenti!!!! Per esempio un classico, un giorno avevo messo della cioccolata sciolta nella sedia del mio più acerrimo nemico; potete immaginare l’effetto! Non era venuto a scuola per una settimana e la mamma aveva detto alla mia che durante quel tempo non era mai uscito dalla sua stanza. Ero rimasto in punizione per un tempo infinito, ma almeno Henry (il nome della mia vittima) non ha mai più osato ronzarmi intorno. Però l’altro giorno è stato l’inizio della fine della mia vita. Mi sono svegliato tardi e perciò mi sono preparato in fretta e furia, ho fatto una doccia e mi sono vestito non accorgendomi di quello che ho indossato: jeans stretti alla moda e scarpe da ginnastica. Stavo uscendo di casa quando ho visto l'autobus che se ne stava andando dalla fermata di fronte a casa. Allora l'unica cosa che ho fatto è stata mettermi a correre dimenticandomi dell'abbigliamento che avevo. Sono riuscito a raggiungere l'autobus che si è fermato e mi ha pescato dalla strada come fa un peschereccio con la rete dei pesci... comunque torniamo a noi.. sono salito sull'autobus mi sono seduto al fianco della mia migliore amica Angela e mi sono dato una pulitina sbarazzina. Arrivati a scuola il pullman si ferma e scendiamo come una mandria scatenata. Ad un certo punto sento gli studenti alle mie spalle ridere, allora chiedo ad Angela cosa ho che non va e lei mi ride in faccia con una risata fragorosa. Allora mi guardo dietro e avevo i pantaloni strappati proprio lì.. si insomma mi avete capito.. sono diventato rosso dalla vergogna; ma il bello non è che avessi le mutande da duro, da maschio, ma avevo le mutande rosa di mia sorella Lara. Potete immaginare la vergogna, sono dovuto passare anche davanti alla ragazza più bella e dolce della scuola, che rossa in viso mi ha fatto un sorriso di compassione. Che vergogna! Sono tornato a casa più triste che mai. Allora sono andato a letto all'ora in cui vanno i vecchietti. La mattina seguente mi sono svegliato nuovamente in ritardo e tutto si è ripetuto dall'inizio:la perdita dell'autobus . La risalita in pullman a metà strada, i pantaloni strappati,le mutande rosa ed infine il sorriso di compassione da parte della ragazza che mi piace. Tutto questo strazio per un intera, lunghissima, solenne stupida settimana!!!!!!!!! E oggi mi ritrovo qui in camera mia a guardarmi in continuazione i pantaloni . Sono diventato pazzo?!

BOH!!

Un ragazzo sta chiacchierando con il compagno di banco durante la spiegazione.
La professoressa se ne accorge e chiama il ragazzo alla cattedra.
"Parlami della rivoluzione americana!"
Il ragazzo risponde con un "BOH!!".
Una ragazza, in fondo all’aula, dice alla compagna:
"BELL’ARGOMENTO ”BOH!”"
L’altra ragazza risponde: "L’ALTRA VOLTA IO, PARLANDO DEL “BOH!”, HO PRESO 10!!!!"

Il cuoco “tritatutto” e il presidente

Il racconto che segue, scritto da Matteo P., costituisce un esercizio di produzione di racconti comici o umoristici.

C‘era una volta un cuoco di nome Franceschino che era soprannominato “Tritatutto“. Mangiava quasi sempre zucchine, era un po’ matto perché le tritava con gli strumenti musicali. Abitava in Argentina dove possedeva un ristorante in cui si mangiava tutto a base di verdure. Un giorno arrivò una telefonata dal Presidente che gli disse di preparare un tavolo per due persone e di cucinare la sua specialità. Arrivò la sera e, siccome il Presidente non era ancora arrivato, “Tritatutto” incominciò ad apparecchiare il tavolo. Dopo cinque minuti si spalancarono le porte del ristorante ed entrò il Presidente con giacca e cravatta, chiedendo se era pronta la sua specialità. “Tritatutto” , molto nervoso, scambiò il piatto di peperoni per la chitarra e mise sopra le zucchine con cui fece il contorno. Il Presidente si fece portare il piatto e, molto affamato, cominciò a mangiare non accorgendosi che al posto del piatto c’era una chitarra. Dopo cinque minuti dovette andare in bagno; quando la moglie lo chiamò, lui uscì dal bagno con i brufoli su tutto il corpo “ a forma di zucchine”. Il Presidente imbarazzato si mise a urlare a “Tritatutto” diventando tutto rosso come un pomodoro. Eh si !!! Il Presidente era allergico proprio alle zucchine che, a contatto con il legno della chitarra, scatenò quella brutta irritazione. “Tritatutto” dispiaciuto si scusò e tutta la gente del ristorante si mise a ridere a crepapelle per aver assistito a quella buffa scena.