
Sono nel nido, attendo che mia mamma mi porti qualche buon vermicello. Poi all’improvviso sento dei passi su una scala appoggiata al mio albero. I rami oscillano e io ho paura. Mamma sta per arrivare, poi d’un tratto svolta e si appoggia alla rete, lontana. Con uno sguardo disperato mi grida: “Figliolo, figliolo, zitto, non urlare e nasconditi! Figliolo!”.
“Mamma ho paura, non so volare, aiuto, ho paura!”
Sento l’odore degli umani che salgono, ho paura.
Mi nascondo in fondo al nido e dal buco dove mamma entra e esce, vedo un grande occhio.
“ECCOLI!CI SONO!” dicono. Ma non possono parlare a voce bassa?!
I miei fratelli, che prima dormivano, si svegliano di soprassalto e, impauriti, ci stingiamo insieme. La nostra mamma cerca di mandarli via svolazzandogli intorno, e ci riesce.
Loro se ne vanno, dicendo: - “UFFA!MA TORNEREMO A VEDERE SE SONO CRESCIUTI!”. Tiriamo un sospiro di sollievo, ma il peggio è passato.
Sara P.
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