lunedì 18 maggio 2009

La stanza dei segreti

Nella periferia di un piccolo paese situato tra i monti Sardi c’era una grande villa, dove abitava una ricca e nobile famiglia arrivata dall’America per trovare un po’ di pace e tranquillità. Questa infatti aveva subito un grosso lutto; Oliver il più piccolo di casa era rimasto vittima di un incidente stradale all’età di cinque anni.
Era un bambino bellissimo, dai soffici capelli castani e profondi occhi verdi. Il suo animo era gentile e in ogni persona che incontrava lasciava di sé un dolce ricordo.
Da sempre Oliver aveva la passione dei trenini tanto che la madre Rose aveva allestito una stanza immensa con i modellini in ricordo del suo amato figlio; passava ore e ore in quella camera, ogni piccolo angolino era speciale per lei, ci teneva a quel posto: nessuno poteva accedervi.
Una notte in cui pioveva tanto la sorella di Oliver, Elisabeth, spinta dalla curiosità si avvicinò alla porta e sentì rumore, la porta scricchiolò e subito la piccina si nascose dietro alla tenda e vide un’ombra, di corsa andò dalla madre che le disse di riandare a letto perché ciò che era accaduto era stato solo un brutto sogno.
Una volta a letto Elisabeth continuò a pensare all’accaduto senza trarne nessuna conclusione: poi si addormentò.
La notte seguente andò nuovamente verso la stanza ed ebbe il coraggio di entrarvi. Lì, sotto il chiarore della luna riflessa nella finestra, vide finalmente in faccia quell’ ombra: era Oliver.
Il fantasmino, accorto della presenza della piccolina, che urlò per tutta la casa, la inseguì fino a farla ruzzolare giù per le scale.
Quando si risvegliò, la bambina era stranamente insieme al fratellino nella sala dei giochi di Oliver. Anch’essa era deceduta.
Finalmente il bimbo aveva trovato una compagna di giochi.

Alessia S.

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